Uno dei cibi migliori e più abbondanti che possiamo trovare in natura in questo periodo è il Tarassaco, conosciuto anche come Dente di leone. Il Tarassaco è una pianta erbacea, perenne, alta pochi centimetri, diffusa in tutta la zona temperata dalla pianura fino ai 2000 metri di altitudine.
La cosa interessante del Tarassaco è che è facilmente identificabile, abbondante, e che sono commestibili sia le foglie, che il fiore, che le radici.
Dove lo troviamo: nei prati e nei campi, nelle radure ai margini dei boschi, dovunque ci sia uno spiazzo aperto erboso. Spesso si vedono persone intente a raccogliere il Tarassaco nei prati vicino alle strade; io preferisco andare più lontano e cercare delle radure ben distanti da strade, fabbriche e da ogni altra fonte di inquinamento umano.
Come si raccoglie: una volta individuata la pianta di Tarassaco è necessario un coltello, va bene anche un comune coltello da tavola, meglio ancora un lama fissa o un pieghevole con lama lunga circa 8 cm. La lama va infilata diagonalmente per terra, sotto la piantina, poi con un movimento semicircolare si taglia la radice e si può raccogliere la pianta. Un'accurata pulizia della radice e delle foglie a contatto con la terra eviterà di lavorare troppo una volta a casa.
Come si mangia e che proprietà ha: il Tarassaco è un ottimo cibo survival. E' ricco in beta-carotene, fibre, potassio, ferro, calcio, magnesio, fosforo, vitamina B, e proteine. Secondo Joyce A. Wardwell autrice di The Herbal Home Remedy Book “non c'è condizione fisica che non possa beneficiare del consumo regolare di Tarassaco". Le foglie si mangiano, crude o cotte, dopo averle accuratamente lavate e pulite da terra e polvere: così come sono in insalata, grossolanamente tritate in una frittata, o finemente tritate e cotte con la polenta (in questo caso detta "polenta incatenata"). Si possono anche utilizzare per preparare un infuso, immergendole per 4-5 minuti in acqua bollente. I fiori di Tarassaco, ricchi di lecitina, si possono magiare tal quali, o in insalata, o triturati in una frittata, avendo cura di eliminare il gambo, edibile ma molto amaro. Infine, le radici, ricche di vitamine, minerali, e inulina (una sostanza regolatrice del livello di zuccheri nel sangue), una volta arrostite possono essere usate in infusione per una tisana o anche, triturate, come surrogato del caffè (venivano usate regolarmente in questo modo durante la Seconda Guerra Mondiale).
Vi lascio qualche foto della mia ultima "spedizione" alla ricerca di Tarassaco. Buona raccolta e buon appetito!
Alfredo