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lunedì 24 marzo 2014

Taraxacum officinalis: dove trovarlo, come utilizzarlo

Uno dei cibi migliori e più abbondanti che possiamo trovare in natura in questo periodo è il Tarassaco, conosciuto anche come Dente di leone. Il Tarassaco è  una pianta erbacea, perenne, alta pochi centimetri, diffusa in tutta la zona temperata dalla pianura fino ai 2000 metri di altitudine.



La cosa interessante del Tarassaco è che è facilmente identificabile, abbondante, e che sono commestibili sia le foglie, che il fiore, che le radici. 

Dove lo troviamo: nei prati e nei campi, nelle radure ai margini dei boschi, dovunque ci sia uno spiazzo aperto erboso. Spesso si vedono persone intente a raccogliere il Tarassaco nei prati vicino alle strade; io preferisco andare più lontano e cercare delle radure ben distanti da strade, fabbriche e da ogni altra fonte di inquinamento umano.

Come si raccoglie: una volta individuata la pianta di Tarassaco è necessario un coltello, va bene anche un comune coltello da tavola, meglio ancora un lama fissa o un pieghevole con lama lunga circa 8 cm. La lama va infilata diagonalmente per terra, sotto la piantina, poi con un movimento semicircolare si taglia la radice e si può raccogliere la pianta. Un'accurata pulizia della radice e delle foglie a contatto con la terra eviterà di lavorare troppo una volta a casa. 

Come si mangia e che proprietà ha: il Tarassaco è un ottimo cibo survival.  E' ricco in beta-carotene, fibre, potassio, ferro, calcio, magnesio, fosforo, vitamina B, e proteine. Secondo Joyce A. Wardwell autrice di The Herbal Home Remedy Book “non c'è condizione fisica che non possa beneficiare del consumo regolare di Tarassaco". Le foglie si mangiano, crude o cotte, dopo averle accuratamente lavate e pulite da terra e polvere: così come sono in insalata, grossolanamente tritate in una frittata, o finemente tritate e cotte con la polenta (in questo caso detta "polenta incatenata"). Si possono anche utilizzare per preparare un infuso, immergendole per 4-5 minuti in acqua bollente. I fiori di Tarassaco, ricchi di lecitina, si possono magiare tal quali, o in insalata, o triturati in una frittata, avendo cura di eliminare il gambo, edibile ma molto amaro. Infine, le radici, ricche di vitamine, minerali, e inulina (una sostanza regolatrice del livello di zuccheri nel sangue), una volta arrostite possono essere usate in infusione per una tisana o anche, triturate, come surrogato del caffè (venivano usate regolarmente in questo modo durante la Seconda Guerra Mondiale).

Vi lascio qualche foto della mia ultima "spedizione" alla ricerca di Tarassaco. Buona raccolta e buon appetito!

Alfredo








giovedì 20 marzo 2014

Extrema Ratio: fake knives are for fake people

Hi everybody,

I’m pleased to open this post here, having received from Extrema Ratio several pics illustrating the differences between original ER knives and fakes. I guess this will be useful for most ER fans so for all knives’ passionate.

Extrema Ratio knives are easily recognizable for their peculiar style, and they are 100% made in Italy. I know that not all of us likes them, and several people think they are a bit expensive. Well, I just think that, if Extrema Ratio continue to launch new models and to grow up as a company, that means the quality/price ratio is not all bad at the end of the day.

Me, I don’t like all the ER knives, but having tested several models throughout the years, I learned to appreciate the original style of this brand and – as an Italian – I appreciate the choice to not move the production in China or in some other South-East country, in these hard last years too.

Coming back to the main purpose of this thread, I think fakes knives are just a shame. They are low quality and dangerous tools, they damage our economy, and they were made without any work’s safety and environment’s respect.

Now, few pics illustrating the differences between original ER knives and fakes. Hope this help, thanks for watching.

Cheers,

Alfredo

















martedì 18 marzo 2014

Extrema Ratio: fake knives are for fake people

Ciao a tutti,

con questo post aderisco volentieri alla richiesta fattami dalla nota azienda Extrema Ratio, relativa alla diffusione di immagini che spieghino in dettaglio la differenza tra i coltelli originali prodotti a Prato e le numerose copie in circolazione fatte in Cina o comunque fuori dall'Italia. Credo infatti di fare cosa utile ai molti fans di questo brand italiano, ed in generale agli appassionati del mondo dei coltelli.

Negli anni, ho letto e partecipato a innumerevoli discussioni riguardanti ER ed i suoi prodotti. Ovviamente ci sono sia ammiratori che detrattori degli strumenti prodotti da questa azienda, tuttavia mi pare che alcuni punti siano indiscutibili: a. Extrema Ratio ha dato un contribuito essenziale negli anni ’90 nel rilanciare il mercato della coltelleria italiana, mercato che stava appena uscendo da una lunga crisi; b. i prodotti ER hanno sempre un forte “carattere”, che può piacere o meno ma è sicuramente ben identificabile e peculiare di questo brand; c. Extrema Ratio ha sempre decisamente puntato sul 100% Made in Italy, una scelta coraggiosa che non è stata abbandonata neppure in questi anni di crisi.
Non voglio nascondermi dietro un dito: so bene che alcuni di voi ritengono i coltelli Extrema Ratio troppo cari. Per parte mia, posso solo dire che se l’azienda di Prato da molti anni continua a sfornare novità e a crescere, vuol dire che in fondo il rapporto prezzo/qualità dei prodotti che propone non è così squilibrato. In fin dei conti siamo in un mercato libero e chi vuole comperare un coltello ha un’ampia possibilità di scelta... 

Quanto sopra può sembrare una sorta di panegirico, ma riflette realmente quanto penso dell’azienda di Prato e dei suoi prodotti. Non sono un fan di tutti i coltelli Extrema Ratio, però nel tempo, provandoli, ho imparato ad apprezzare molti degli strumenti prodotti da questa coltelleria, e ad ammirare il coraggio di chi ha creduto in coltelli dal look “rivoluzionario” e originale come il RAO o il SERE1, per fare qualche esempio.

Concludendo, per quanto mi riguarda credo che ci sia solo da guadagnare nel privilegiare e proteggere i prodotti concepiti e realizzati in Italia. L’enorme mercato dei “falsi”, prodotti di scarsa qualità (come vedremo nelle immagini che seguono), fatti senza il minimo rispetto per la tutela dell’ambiente e la sicurezza dei lavoratori, danneggia ciascuno di noi, in vari modi. L’Italia è il secondo Paese manifatturiero del Continente europeo e gran parte della nostra economia si basa su ciò che le nostre aziende producono, basta questo a farmi capire quanto sia importante tutelare il Made in Italy. Tra l’altro, personalmente mi disgusta il pensiero di comperare un oggetto fatto probabilmente da un ragazzino sottopagato che deve respirare i fumi di saldatura e le polveri tossiche, in una fabbrica dove gli inquinanti vengono dispersi nell'ambiente. 

Ciò detto, largo alle immagini gentilmente fornite da Extrema Ratio, relative al confronto tra i prodotti originali ed i “falsi”.

Grazie per la vostra attenzione,

Alfredo Doricchi















domenica 2 marzo 2014

Intervista a Stani Groeneweg, principe del "survival"

Recentemente ho avuto l'occasione di intervistare Stani Groeneweg. Stani è conosciuto nel mondo del bushcraft e del survival come uno dei massimi esperti a livello mondiale: istruttore di arrampicata nell'Esercito olandese, consulente per programmi televisivi come "Man vs Wild", istruttore nelle accademie di Ray Mears e Bear Grylls, guida professionale per spedizioni negli angoli più remoti della Terra con la sua società Nomadic Guiding.

Stani si è dimostrato persona gentilissima e disponibile, ha risposto con chiarezza e convinzione alle domande che ogni appassionato di bushcraft e survival si fa, insomma una grande persona. L'intervista apparirà sul prossimo numero di Lame d'autore, spero che la leggiate con piacere e vi dia informazioni utili ed interessanti.

Ciao, Alfredo