Salve a tutti,
qualche tempo fa ho ricevuto l’Extrema Ratio RAO II, che ho
testato per alcuni giorni. Prime impressioni: come il suo predecessore (il RAO),
anche il RAO II non conquista per bellezza o armonia delle forme. Siamo di
fronte ad un utensile, non ad un’opera d’arte: non mi “innamorerò” mai di un
coltello così. Tuttavia apprezzo alcune cose: il coraggio del design, originale
e a suo tempo innovativo, le precise lavorazioni CNC, la qualità dei
trattamenti, la cura dei dettagli. Il RAO II non è bello né aggraziato,
tuttavia esprime potenza e qualità…
…sapete chi mi ricorda? Mi ricorda Ben Grimm detto “la Cosa”
dei Fantastici 4, uno dei miei personaggi Marvel preferiti.
Come detto, il RAO II è l’evoluzione del “vecchio” RAO che
conosciamo da qualche anno. Le differenze sono essenzialmente due: la punta,
che sul RAO II ha una forma drop-point al posto della punta squadrata del
vecchio RAO, e l’impugnatura, che sul RAO II è stata migliorata smussando
ulteriormente gli spigoli e gli angoli
Le specifiche del RAO II:
Acciaio: inox N690Co (58HRC)
Trattamento Lama: Testudo MIL-C-13924
Manicatura: anticorodal
Lunghezza lama: 115mm
Spessore della lama: 6.3mm
Lunghezza chiuso: 142mm
Lunghezza totale: 262mm
Peso: 330g (senza fodero)
Chiusura: front lock modificato - perno di sicurezza filettato
Fodero: in Nylon con attacchi M.O.L.L.E. adatto sia per il coltello chiuso che aperto
Accessori: affilatore al diamante
Trattamento Lama: Testudo MIL-C-13924
Manicatura: anticorodal
Lunghezza lama: 115mm
Spessore della lama: 6.3mm
Lunghezza chiuso: 142mm
Lunghezza totale: 262mm
Peso: 330g (senza fodero)
Chiusura: front lock modificato - perno di sicurezza filettato
Fodero: in Nylon con attacchi M.O.L.L.E. adatto sia per il coltello chiuso che aperto
Accessori: affilatore al diamante
La dotazione e il fodero sono rimasti gli stessi del RAO.
Insieme al fodero, troviamo un affilatore da campo. Entrambi sono ben realizzati
come da tradizione ER: il fodero è
robusto, ben cucito, fatto con materiali di qualità, è ovviamente molto comoda
la doppia possibilità di porto (con coltello aperto o chiuso), e si apprezza la
possibilità di utilizzare il sistema M.O.L.L.E.; l’affilatore da campo è
un’utile accessorio, che diventa indispensabile per le trasferte in cui si usa
molto il coltello e si rende necessario ripristinare il filo
Il RAO II è un coltello pieghevole grande e molto robusto.
Con il RAO II è possibile (anzi, viene voglia di) effettuare lavori pesanti,
che in genere con un coltello pieghevole non si farebbero. Ad esempio ho
tagliato questo alberello morto, secco e duro come il ferro, facendo chopping,
in circa due minuti: Il RAO II non ha fatto una piega, anche se il numero di
colpi richiesto è stato alto sia perché non imprimevo una grande forza
preferendo far lavorare la massa del coltello, sia perché il legno era molto
tenace. A chi volesse fare lo stesso consiglio di indossare un paio di guanti,
è vero che l’impugnatura è più confortevole rispetto a quella del vecchio RAO,
tuttavia si tratta sempre di guancette in alluminio piuttosto squadrate, non il
meglio per le dita ed in particolare per il mignolo
Sempre facendo chopping ho poi tagliato dallo stesso
alberello morto questo robusto segmento lungo circa 1 metro, pulendolo e
facendo una tozza punta ad un’estremità. Ho realizzato così un “digging stick”,
un attrezzo per scavare nel terreno e trovare radici, tuberi, larve, acqua,
cosa che ho fatto senza problemi
Il terzo impegno per il RAO II è stato tagliare un segmento
dell’albero tramite la tecnica del batoning: in questo caso come sapete si usa
un batocchio per colpire con forza il dorso lama, tranciando le fibre del legno
con la parte affilata. Anche qui, nonostante le botte che ho impresso e la
tenacia del legno da tagliare, nessun problema. Il RAO II ha svolto fedelmente
il lavoro, pur non essendo un laser (ha una lama spessa ben 6,3mm)
Ovviamente ero curioso di provare la nuova punta del RAO II.
Ho preso un pezzo di legno duro e stagionato e l’ho bucato, facendo movimenti semicircolari
con la punta del coltello in verticale. Non mi sono preoccupato di andarci
leggero, ci ho messo tutta la forza: la punta del RAO è tozza e robusta, quindi
ero piuttosto sicuro che il rischio di una rottura fosse basso. Infatti, anche
qui tutto ok, e devo dire che non ci è voluto molto per realizzare alcuni fori
netti e profondi nel legno
Altro compito: fare trucioli per innescare un fuoco, e
provare come funziona una barretta di ferrocerio con il RAO II. Come per tutti
i coltelli di grosse dimensioni e soprattutto con lama spessa, il modo migliore
per fare trucioli da un pezzo di legno è tenere fermo il coltello e muovere il
legno, tirandolo verso di sé. Io ho simulato la situazione peggiore, in cui non
avevo nessun supporto, quindi ho semplicemente piantato la punta del coltello
in terra; ovviamente su un tronco caduto o un ceppo sarebbe stato più semplice.
In questo modo comunque si fanno trucioli piuttosto sottili, adatti ad essere
accesi senza gran fatica: io ho usato come innesco un fazzoletto di carta che
avevo in tasca, accendendolo con un’unica passata della barretta di ferrocerio.
Va segnalato che la barretta sprigiona nessuna o pochissime scintille se
passata sul dorso del coltello, compresa la godronatura dello stesso, mentre
sprigiona moltissime scintille se passata, come ho fatto io, sul taglio…non la
cosa migliore da fare per la salute del filo, ma a mali estremi… Mi permetto
comunque di consigliare ad ER di realizzare sul dorso del coltello un’area
apposita per l’uso del firesteel, non dovrebbe essere difficile modificando la
parte distale della godronatura
Come se la cava il RAO II nell’intaglio del legno? Come
dicevo non è una spada laser dato lo spessore della lama e le geometrie, e
d’altronde non aspira ad esserlo, puntando soprattutto sulla robustezza e sulla
tenacia. Comunque: non è difficile
eseguire lavori di intaglio con il RAO II, magari non saranno capolavori di
raffinatezza, ma gli strumenti che si ottengono funzionano, e tanto basta. Io
come spesso faccio ho realizzato qualche picchetto, dato che in questo modo
posso apprezzare le capacità del coltello in vari settori, facendo la punta,
arrotondando, tagliando in verticale, asportando il legno: nessun problema
anche in questo caso, il RAO II esegue tutto
Ho detto che il RAO II punta molto sulla robustezza e la
tenacia. Dopo i compiti eseguiti ci si aspetterebbe forse, da un coltello
pieghevole, un minimo di gioco della lama, o qualche segno di cedimento del
filo. Devo dire sinceramente che il RAO II non ha presentato nessuno di questi
problemi: nessun gioco, nessun cedimento del filo
A questo punto, le conclusioni per me
sono piuttosto chiare. Il RAO II è, a mio parere, una riuscita evoluzione del
RAO che ben conosciamo
I punti di forza di questo coltello sono la robustezza
veramente notevole per un pieghevole, l’ottima qualità delle lavorazioni, e le
prestazioni generali. Impressiona positivamente anche il fodero, bello e ben
realizzato. Il RAO II mi da l’impressione di un compagno forte e fedele, un
“bruttone” burbero ed affidabile, spigoloso se volete ma buon compagno di
avventura. L’ho detto, che mi ricorda la “Cosa” del quartetto Marvel…Come Ben
Grimm anche il RAO II ha qualche difetto: l’impugnatura, pur migliorata, non è
il massimo del comfort a mani nude, e poi vorrei poter utilizzare la barretta
di ferrocerio sul dorso lama e non sul filo. Inoltre, l’ho detto più volte, non
aspettatevi un rasoio, perché il RAO II non lo è. Ciò detto, il RAO II mantiene
le promesse: è un buon coltello “da campo”, con il quale è possibile effettuare
tante attività utili/indispensabili in escursione. Chi cerca una valida
alternativa “Made in Italy” ad un coltello a lama fissa, troverà nel RAO II un valido
alleato.
Saluti,
Alfredo Doricchi