Salve a
tutti,
sono appena tornato da un viaggio di 12 giorni in Croazia.
Per essere precisi, mia moglie ed io abbiamo visitato l’isola di Krk. Krk è
l’isola più grande dell’Adriatico (406 km2); a parte alcuni piccoli
paesi e minuscoli villaggi, dove vive la popolazione isolana di 20.000 abitanti,
è largamente deserta, con ampie aree disabitate.
Gli obbiettivi di questo viaggio erano visitare alcune della
aree più “selvagge” dell’isola, e fare un test completo del prototipo del Mangusta.
Cominciamo dall'inizio. Lasciamo casa in una soleggiata
mattina
ed arriviamo a Krk in un altrettanto soleggiato pomeriggio
Il giorno successivo viene subito dedicato ad una
escursione, naturalmente il Mangusta è con me
Il primo test è veramente semplice: fare un bastone da hiking
cosa che ho fatto con un bel ramo di ginepro, senza
difficoltà.
Quando ho disegnato il Mangusta, una delle caratteristiche
che volevo era che fosse compatto, si da stare in una borsa o un marsupio. E’
inutile infatti avere un coltello survival se alla fine per ragioni di peso e
dimensioni non lo porti sempre con te
Durante il viaggio a Krk ho usato il Mangusta come strumento
quotidiano, anche per preparare il cibo
Bene, uno dei classici compiti di un coltello da
sopravvivenza è dividere grossi pezzi di legna per ricavarne di piccolo. Questo
è necessario quando ad esempio vogliamo fare un fuoco e la legna piccolo è
bagnata, oppure per ricavare pezzi di legno con cui poi realizzare utensili. Il
Mangusta sembra nato per questo, la sua lama da 5 mm di spessore penetra e
allarga le fibre del legno senza difficoltà, la struttura solida e massiccia
del coltello nel suo insieme non da preoccupazioni di sorta, spacco una decina
di pezzi come questi
Un altro classico compito: realizzare dei trucioli. Questo è
un compito utile per l’accensione di un fuoco da campo, i trucioli se sono
sottili e asciutti prendono fuoco molto facilmente. Io non sono il migliore del
mondo in questa tecnica, comunque il Mangusta risolve brillantemente la
situazione
Il giorno successivo è piovoso e freddo, ho il tempo di
prendere un po’ di foto dettagliate della lama per vedere se I lavori del
giorno prima hanno lasciato traccia sul filo. Non ci sono danni, ad esclusione
di due piccolissime piegature del filo dove ho impattato con una roccia
Porto il Mangusta in un bosco e lo uso per tagliare un ramo del diametro di circa 6 cm, usando
un altro ramo per fare batoning. Uso la stessa tecnica per abbattere un alberello, ne ho bisogno per realizzare una lancia di emergenza, come
farei se mi trovassi in una situazione di sopravvivenza lungo una costa marina. Forse sono io, o forse sono semplicemente sfortunato, ma in
un’ora non ho visto neanche una preda degna di questo nome, ad esempio un polpo
(sarebbe meglio cercarlo di notte); comunque questo è l’uso che farei della
lancia che ho realizzato...e va bene, cerchiamo un cibo di emergenza più semplice da
individuare
La parte successiva del viaggio è dedicate alla parte sud
dell’isola, che è molto diversa dal nord. Qui abbiamo avuto sia tempo soleggiato che non...
Il Lemminkainen ha migliori doti di taglio. Non
dico che il Mangusta non tagli bene e che non sia possibile fare lavori come
questo senza problemi, tutt’altro. E’ solo che il Lemminkainen è il miglior
“cutter” che abbia provato, è difficile batterlo. La realizzazione di trucioli con il Mangusta mi lascia soddisfatto. Come ho già detto non sono il
migliore del mondo in questo compito, ma il Mangusta è buono a sufficienza da farmi
fare dei bei trucioli. Proviamo anche la barretta di ferrocerio, bene, il Mangusta produce molte scintille.
I giorni passano…decidiamo di fare una lunga escursione in
una delle parti più remote dell’isola. L’area dove arriviamo dopo alcune ore di cammino è molto
bella, siamo completamente soli, e lo saremo per tutto il giorno
Appendice: ieri siamo andati sul Piave, ed ho provato ancora
il Mangusta
Dopo le varie prove, durate 12 giorni, ero curioso di
esaminare a fondo il coltello. Non ho mai lavato né riaffilato il Mangusta in
questo periodo
Conclusioni: il Mangusta ha dato prova, a mio parere, di
essere un ottimo coltello da sopravvivenza. Lo ho portato ai miei limiti e ne
sono soddisfatto; intendo dire che è robusto, affidabile, versatile, compatto,
comodo, sicuro, efficiente, ha tutte le qualità che cerco in un coltello da
sopravvivenza. In più, ha un livello di finiture e di lavorazioni di altissimo
livello, forse non è questa la cosa essenziale, ma certo male non fa. Sulla
bellezza o meno del coltello non mi pronuncio, a me piace (io l’ho disegnato),
ma questo è un aspetto che risente dei gusti personali di ognuno. A me
piacciono molto i coltelli con cui posso intagliare al meglio il legno; il Mangusta
non è efficiente in questo come alcuni puukko ad esempio; riducendo lo spessore
lama a 4 mm raggiungeremmo il top in questo campo, ma perderemmo un po’ in
robustezza…come al solito, si tratta di trovare il giusto compromesso. In
conclusione, il Mangusta per me è un eccellente coltello survival, al livello
dei migliori da me provati in passato (Bayley, Mitchell, Wood…) in termini di
efficienza, e superiore agli stessi in termini di lavorazioni e finiture. Sarei
lieto di affidare la mia vita a questo coltello.
Mi scuso per la lunghezza del 3D.
Saluti, Alfredo
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RispondiEliminaBel report Alfredo, belle foto, e bel prodottino il mangusta !
RispondiEliminanon so come ma ho cancellato il mio commento precedente